Riproporre fotograficamente l’opera di Francis Bacon rappresenta tutt’altro che una mera ‘ripetizione erudita’ dei capolavori del grande pittore, l’intento del lavoro va in tutt’altra direzione: esso ha la pretesa di risalire all’origine del gesto pittorico di Francis Bacon, ricollocandosi nel punto stesso in cui quella pittura è scaturita al fine di ricrearne nuovamente il ‘movimento’. Ed è per questo, infatti, che le fotografie sono così indissolubilmente legate ai dipinti di Bacon da risultarne altrettanto assolutamente indipendenti: non limitandosi affatto alla citazione corriva, esse decidono di riattivare appieno la potenza ingenerante dell’arte, lasciando che l’immagine venga alla presenza assecondando la sua estrema autonomia, ordinata soltanto dall’equilibrio formale delle forze che ne accudiscono l’irrinunciabile bellezza.
Marcello Barison
Trovarsi a Berlino e mettersi alla prova. Scavare fino in fondo al buio illuminato puntualmente. Radiografare un’anima, dipingerla. Strappare la pelle che la ricopre ed estrarne frammenti di un’umanità contorta, normale, latente. È stato molto divertente.
Fotografare il caos / di Marcello Barison →
The showcasing of Francis Bacon’s works through photography is not a simple “erudite repetition” of his works: on the contrary, the aim of this work goes in a different direction: it has the goal of going back to the origin of Francis Bacon’s pictorial gesture, to position itself on the very place from where that painting originated, to recreate its “movement” again. For this reason, these photographs are so indissolubly tied to Bacon’s paintings that they are also equally independent from them—they are not limited to hasty citation, but are meant to fully reactivate the productive power of art, leaving the image to become present by supporting its own autonomy, exclusively ordered by the formal balance of forces that nurture its irreducible beauty.
Marcello Barison
Happening to be in Berlin and deciding to test oneself.
Digging into the depth of punctually illuminated darkness.
Performing a radiography of a soul, painting it.
Ripping the skin that covers it and plucking out fragments of a contorted, normal, latent.
It was funny.